Autopoiesi è un termine coniato dai biologi cileni Humberto Maturana e Francisco Varela per descrivere le reazioni chimiche di auto-mantenimento che costituiscono la cellula vivente. Il termine deriva dalle parole greche auto (sé) e poiesis (creazione) e significa letteralmente autocreazione.
I sistemi autopoietici sono sistemi i cui componenti si producono, si mantengono e si regolano reciprocamente in modo da costituire un insieme unificato. Il concetto di autopoiesi è stato applicato a diversi sistemi, tra cui i sistemi sociali ed economici, oltre che agli organismi viventi.
Le caratteristiche che definiscono i sistemi autopoietici sono:
1. Sono costituiti da componenti che interagiscono tra loro per produrre e mantenere il sistema.
2. I componenti sono auto-organizzati e auto-regolati.
3. Il sistema nel suo complesso è un insieme unificato.
4. Il sistema produce i propri componenti.
5. Il sistema è un sistema chiuso, cioè non scambia materia o energia con l’ambiente.
6. Il sistema è autoreferenziale, cioè i suoi componenti si riferiscono al sistema nel suo complesso.
7. Il sistema è autopoietico, cioè si automantiene.
Chi ha coniato il termine autopoiesi?
Il concetto di autopoiesi è stato coniato per la prima volta dai biologi cileni Humberto Maturana e Francisco Varela nel loro libro del 1972 Autopoiesi e cognizione.
Come si pronuncia autopoiesi?
Il termine autopoiesi deriva dalle parole greche autos (sé) e poiesis (creazione) e significa letteralmente autocreazione. Il termine è stato coniato dai biologi cileni Humberto Maturana e Francisco Varela per descrivere la caratteristica dei sistemi viventi di autogenerarsi continuamente.
Ci sono due modi di pronunciare l’autopoiesi. Il primo modo è con l’accento sulla seconda sillaba:
ah-toh-poy-EE-sis
Il secondo modo è con l’accento sulla prima sillaba:
ah-toh-poy-EE-sis
Che cos’è l’autopoiesi nella terapia familiare?
Autopoiesi è un termine coniato per la prima volta dal terapeuta familiare Luigi Boscolo. Deriva dalle parole greche auto (sé) e poiesis (creazione) e si riferisce alla natura autocreativa degli esseri umani. In terapia familiare, l’autopoiesi è usata per descrivere il modo in cui le famiglie si creano e si mantengono nel tempo.
Le famiglie sono in continuo cambiamento ed evoluzione e devono essere in grado di adattarsi per sopravvivere. Per farlo, devono essere in grado di generare nuovi modelli di comportamento e modi di pensare. L’autopoiesi è la capacità di una famiglia di creare nuovi modelli di comportamento e modi di pensare per adattarsi all’ambiente che cambia.
L’autopoiesi è un concetto chiave della terapia familiare, utilizzato per spiegare come le famiglie possano cambiare e crescere nel tempo. Viene utilizzato anche per aiutare i terapeuti a comprendere le dinamiche delle relazioni familiari e a capire come aiutare al meglio le famiglie a cambiare e a crescere.
Cos’è un sistema sociale autopoietico?
Nella sua forma più semplice, un sistema sociale autopoietico è un sistema di relazioni sociali che si autogenera e si autoalimenta. Cioè, il sistema produce le condizioni per la propria esistenza e riproduzione.
I sistemi sociali autopoietici sono caratterizzati da una serie di caratteristiche, tra cui:
1. Un confine chiaro tra il sistema e il suo ambiente.
2. Un insieme di regole o norme che definiscono la struttura e il funzionamento del sistema.
3. Un insieme di ruoli o posizioni occupati dai membri del sistema.
4. Un insieme di risorse utilizzate dal sistema per funzionare.
5. Un insieme di obiettivi o scopi che guidano il funzionamento del sistema.
6. Un insieme di valori o convinzioni che sono alla base del funzionamento del sistema.
7. Un insieme di procedure o metodi per raggiungere gli obiettivi del sistema.
8. Un insieme di processi di monitoraggio e feedback che aiutano a mantenere l’equilibrio del sistema.